Oggi con l’incontro tra le delegazioni di Asstel – guidata dal Presidente Massimo Sarmi – e delle Organizzazioni Sindacali di categoria SLC-CGIL, FSTEL-CISL, UILCOM-UIL ha preso avvio il negoziato del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni. Il percorso di confronto si inserisce in un quadro caratterizzato per la Filiera TLC da grandi trasformazioni.
Infatti, il settore delle TLC è strategico in quanto abilita la trasformazione digitale e i processi di innovazione del Paese, grazie alla connettività, alla creazione e allo sviluppo di nuovi servizi digitali ad essa direttamente collegati. Le imprese TLC, attraverso le proprie competenze distintive, di progettazione, costruzione ed esercizio del sistema di reti più articolato del mondo, anche grazie alla diffusa presenza sui territori e alla loro alta professionalità, sono in grado di sviluppare nuovi servizi digitali che rispondono alle esigenze di persone, imprese e PA in tutti i principali settori del sistema economico. Mobile Private Network 5G, Cyber Security, Cloud, Big data e Analytics e Artificial Intelligence sono le principali direttrici di sviluppo.
Per lo sviluppo industriale della Filiera è fondamentale: l’attuazione di nuove strategie di business, come ad esempio l’ingresso in nuovi mercati digitali e la valorizzazione del core business; la trasformazione della Filiera in termini di tendenze tecnologiche e di costruzione delle competenze necessarie; la realizzazione di una nuova politica industriale che accompagni le trasformazioni di business e i trend tecnologici in atto; una regolamentazione di settore che consenta una rapida diffusione delle infrastrutture e dei nuovi servizi digitali.
Questo processo di trasformazione si muove, peraltro, in uno scenario di mercato in cui l’Europa registra dinamiche di crescita inferiori alle altre grandi aree mondiali e l’Italia mostra un quadro particolarmente difficile, con una diminuzione dei ricavi significativa negli ultimi 12 anni che nel 2022, per gli Operatori TLC, si sono ridotti di 0,8 miliardi di euro (- 3% sull’anno precedente) raggiungendo 27,1 miliardi, il valore più basso di sempre.
Sempre nel 2022 per la prima volta si è registrato un valore negativo del saldo di cassa (EBITDA – CAPEX) degli Operatori TLC. Tale indicatore evidenzia come la marginalità del settore sia assorbita dagli investimenti significativi e necessari allo sviluppo dell’infrastruttura e al supporto alla trasformazione digitale del Paese.
La trasformazione in atto richiede l’implementazione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il rafforzamento e l’ampliamento delle competenze dei lavoratori, il coinvolgimento dei giovani, che consentano lo sviluppo di azioni per promuovere nuove professionalità e nuovi mestieri: sfide su cui sono impegnate tutte le imprese TLC.
Asstel ritiene che il CCNL TLC, attraverso un “Negoziato di Trasformazione”, debba continuare ad essere uno strumento moderno per supportare i processi di evoluzione di tutti i segmenti della Filiera TLC verso condizioni di miglioramento della competitività e della produttività intervenendo in particolare su quattro aree di sviluppo:
Tale percorso si colloca nell’ambito del modello di Relazioni Industriali connotato per capacità di costruire soluzioni innovative e equilibrate e che deve accompagnare l’evoluzione della Filiera TLC verso condizioni di maggiore competitività.